La scorsa settimana vi abbiamo raccontato di solo alcuni dei migliori materiali da poter scegliere per i piani da lavoro di una cucina; in questo articolo continuiamo a spiegarvi le caratteristiche di altri materiali.
I piani da lavoro in resine acriliche
Tali piani da lavoro sono comunemente denominati anche “Solid Surface” e sono perlopiù fabbricati utilizzando idrossido di alluminio, resina acrilica e pigmenti coloranti, con percentuali differenti dei vari materiali tra un produttore e l’altro. L’idrossido di alluminio conferisce al prodotto la resistenza meccanica, mentre la resina garantisce l’igienicità, l’impermeabilità e la stabilità del colore nel tempo. Le giunzioni sono quasi invisibili e possono essere eseguite sul posto, come anche le eventuali riparazioni dovute a graffi e i danni da calore eccessivo. Possono essere eseguite superfici curve di ogni forma, tramite processi di termoformatura, lasciando libero spazio alla fantasia dei progettisti
I piani in acciaio
L’acciaio inox è il materiale che risponde meglio di ogni altro ai requisiti di igienicità, impermeabilità, resistenza meccanica, resistenza al calore. E’ infatti utilizzato in modo quasi esclusivo per la costruzione dei piani di lavoro e degli elettrodomestici delle cucine professionali, zone nelle quali da sempre l’inox regna sovrano. I lavelli ed i piani di cottura, se anche loro costruiti in acciaio inox, possono essere saldati ai piani di lavoro, formando quindi una superficie unica e molto “industrial”. Peccato però che l’inox sia soggetto a rigarsi e graffiarsi con estrema facilità, difetto che è ben tollerato a livello professionale, molto meno a livello “casalingo”. Pertanto tale tipologia di top deve essere acquistato esclusivamente da chi sia ben consapevole di tale caratteristica.
I piani da lavoro in vetro
Contrariamente a quanto si pensi il top in vetro, se temperato, è in grado di resistere bene agli urti e mantiene una certa dose di elasticità. Il piano in vetro offre maggiore leggerezza e luminosità all’ambiente, è naturale, atossico e completamente riciclabile. Le altre indiscutibile qualità di tale prodotto sono la facilità di pulizia e l’assenza assoluta di porosità. Non è consigliabile costruire top in vetro di poco spessore per la fragilità sui bordi sporgenti (possono però essere rivestiti da un profilo in acciaio) e bisogna considerare il fatto che se si riga, tali righe si vedono e non sono riparabili.
I piani in legno massello
Il legno massiccio è un materiale vivo e come tale può avere nel tempo mutamenti di colore e di dimensione, come anche movimentazioni e svergolamenti. Eventuali crepe o spaccature presenti sul prodotto, sia al momento che successivamente all’acquisto, sono da considerarsi normali in quanto qualità tipiche del legno massello. In fase di invecchiamento e stagionatura, si muove anche in base alle diverse condizioni ambientali e di umidità presente nell’aria. Faggio, Cirmolo, Noce e Rovere (che sono i materiali più utilizzati) presentano spaccature, nodi e segni di passaggio del tarlo, che rendono i prodotti unici. Il top in legno si pulisce normalmente con acqua e detersivi neutri.
La macchia che non va via, la bruciatura involontariamente provocata, il graffio, ecc.. danno al top e all’ambiente un senso di vissuto naturale. Esistono anche altre tipologie di top in legno : il top in lamellare e il top impiallacciato. Il primo è formato da “fasce” di legno massello incollate tra di loro. Il prodotto finito è resistente e praticamente indeformabile, anche se soggetto a umidità. L’aspetto estetico del top in lamellare, da un po’ meno il senso del vissuto ed è quindi consigliato per le composizioni moderne o di design.
I piani in Stone – Paper
Tale materiale è un prodotto di nuovissima generazione ed è costituito al 100% con carta e cartoni riciclati, impregnati con una resina ricavata dalla spremitura dei gusci degli anacardi e colorata con pigmenti naturali. E’ un materiale naturale, ecologico, atossico e tecnologicamente avanzato, infatti resiste fino a 180°, è idrorepellente al 100% ed è certificato per l’idoneità al contatto con i cibi